Saturday, 14th October 2017, “Suoni d’Organo” Pieve di S. Pietro, Pianezza (TO)
Programma
Georg Friedrich Händel (1685-1759)
“Arrival of the Queen of Sheeba” dal Solomon, HWV 67
G.F. Händel
Aria “Cara speme” dal Giulio Cesare, HWV 17
Domenico Scarlatti (1685 – 1757)
Sonata per clavicembalo K420
Christoph Schaffrath (1709 – 1763)
Duetto in si b maggiore per oboe e clavicembalo
G.F. Händel
Cantata “Languia di bocca lusinghiera” HWV 123
D. Scarlatti (1685 – 1757)
Sonata per clavicembalo
F. Händel
“Lo faró” da Rodelinda, HWV 19
Johann Adolf Hasse (1699 – 1783)
Sonata in fa maggiore per oboe, violino e basso continuo
H. 21.15 – Pieve di S. Pietro, Via Margari 1, Pianezza (TO)
Note al programma:
Theatrum Instrumentorum
Il teatro degli strumenti al tempo di Bach
In tutta Europa nel ‘700 l’Opera fu di gran lunga l’intrattenimento più popolare e di successo. Teatri pubblici e privati attrassero il lavoro dei migliori cantanti e scenografi. Il successo di un Opera garantiva al compositore fama ed una posizione di eccellenza nei circoli musicali. Fu questo il caso di Haendel a Londra, Scarlatti a Napoli e Madrid e di Hasse in Germania: tutti costoro godettero di gran fama presso il pubblico e le loro musiche pubblicate divennero molto popolari. Le Arie più amate dalle Opere più famose furono spesso disponibili in ogni tipo di edizione e trascrizione, per professionisti ed amatori, in modo da poter raggiungere il numero più elevato possibile di compratori. La Musica strumentale per i più diversi organici, fu altresì largamente richiesta come sonate solistiche o per ensemble più grandi fino a quelli per concerti grossi.
Il genere della Trio sonata è se si vuole quello che più rassomiglia ad una produzione teatrale: come in un palcoscenico, due strumenti -come due attori- sono in costante dialogo l’un con l’altro e l’interazione musicale fra essi porta la mente ad un’intensità emozionale di un racconto senza parole. Il “ continuo” del cembalo e degli altri strumenti che lo realizzano, partecipa alla scena talvolta come un commento dinamico tal’altra è coinvolto più intensamente nel contrappunto e nella narrazione stessa. Fin dalla nascita di questo “genere rappresentativo” i compositori cercano di evocare con la loro musica strumentale le emozioni e le passioni umane. La maggior parte delle fonti riferite alla Musica strumentale già dalla fine del XVI sec. mettono a paragone il compito del musicista con quello dell’oratore: per entrambi l’obiettivo finale è di commuovere e toccare l’animo dell’ascoltatore.
La musica d’insieme diventa quindi il “Teatro degli strumenti “: in ogni movimento di una sonata solistica vengono rappresentate situazioni, emozioni e storie diverse.
Ensemble L’Arco Sonoro
Victoria Cassano, mezzosoprano
Francesco Bergamini, violino barocco
Federico Forla, oboe
Edoardo Valorz, clavicembalo