Sunday, 15th October 2017, Palazzo dei Principi, Masserano
Desiderate ferite, graditi dolori,
crudeli frecce di Amore,
scoccate dal suo arco.
Program
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Toccata per spinettina e violino, Il primo libro di canzoni per sonare, 1628
Giulio Caccini (1550 – 1618)
Amarilli mia bella, Nuove Musiche, 1601
Peter Philips (1560 – 1628)
Amarilli “di Julio Romano”, Fitzwilliam Virginal Book 1609/1619
Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
“Si dolce è il tormento”, Quarto scherzo delle ariose vaghezze, 1624
Carlo Farina (ca. 1600 – 1639)
Sonata detta la Desperata, violino e bc.
Barbara Strozzi (1619 – 1677)
“L’Eraclito Amoroso” Op. 2, 1651
Marco Antonio Cavazzoni (c. 1490 – c. 1560)
Recercata
Benedetto Ferrari (1597 – 1681)
“Voglio di vita uscir”
Tarquinio Merula (1595 – 1665)
Sonata II, violino e basso continuo
Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
“Ed è pur dunque vero”, Scherzi Musicali, 1632
H. 17.00 – Palazzo dei Principi, Masserano (map)
Notes to the program:
Desiderate ferite, graditi dolori, crudeli frecce di Amore, scoccate dal suo arco.
Cosa può essere più caro al barocco del tema delle pene amorose?

Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento inaspettati rivolgimenti sconvolgono il mondo e l’uomo moderno: la Riforma protestante e la Controriforma cattolica, il sovvertimento degli equilibri politici e i nuovi stati laici, la nascita della scienza moderna e la crisi delle certezze tradizionali. Di fronte a tutto questo l’uomo non può che riconoscere la frammentarietà e caleidoscopicità del suo sistema conoscitivo ed interpretativo della realtà; ciò che ne scaturisce è una ricerca della meraviglia, intesa come stupore provocato dall’ ingegnoso avvicinamento di immagini ed oggetti apparentemente lontanissimi, in un audace gioco di relazioni: unico modo in cui l’uomo può conoscere il reale.
Nel clima di crisi di certezze e di valori, la donna non è più il simbolo di alcuna tensione alla virtù; a nulla vale che ella non ami a sua volta, derida, addirittura tradisca e si faccia beffe dell’amante: la donna è oggetto d’amore proprio per i tormenti e contrasti che provoca nel cuore dell’innamorato. Le opere poetiche sono costellate di figure femminili sensuali, vere, che non hanno più nulla di idealizzato e nello stesso tempo straordinariamente insensibili e crudeli: l’ascoltatore è mosso alla più commossa ed intensa pietà.
Ma l’emozione è provocata da un gioco tutto intellettuale, le immagini evocate sono una collezione di frammenti, occasioni di meraviglia, le esperienze non si configurano in un insieme organico e coerente di significati; sotto l’ombra della repressione morale e religiosa controriformistica, l’unica certezza è la vanità di tutte le cose umane, unico rifugio è la morte, amica dell’infelice, fido amante.
Ensemble L’Arco Sonoro
Victoria Cassano, mezzosoprano
Francesco Bergamini, violino barocco
Edoardo Valorz, clavicembalo